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giovedì 3 marzo 2016

Niki, Edy e Tobia: storia di ipocrisia ed egoismo


La storia della paternità di Niki Vendola e del compagno Eddy Testa non solo arriva a ridosso dell'approvazione della legge sulle unioni civili ma pone in primo piano anche questioni di grande importanza morale e d etica oltreché pratica.

La coppia Niki-Eddy si rivolge ad una clinica estera per soddisfare il loro desiderio di genitorialità così Eddy fornisce il suo seme maschile, una donna indonesiana dona l'ovulo e una seconda donna, stavolta californiana, ha dato il proprio utero in "affitto". E Niki Vendola? beh si presume dalla stampa e dai commenti in giro che abbia staccato l'assegno da 135mila euro che sembra siano stati necessari per coprire le spese per l'intera procedura clinico-amministrativa.
Nascono sicuramente tanti quesiti legati da un lato all'opportunità per un uomo politico di rilievo di andare a fare all'estero una pratica ancora vietata nel nostro Paese e dall'altro lato per l'egoismo di fondo che sposta la centralità della nascita dal nascituro/neonato in favore dei genitori.
Personalmente mi stupisco di come persone di un paese come il nostro dove in caso di separazione/divorzio si mettono in atto tutta una serie di procedure e accorgimenti affinché la priorità sia data alla difesa della prole possano anche solo pensare di mettere in atto procedure e azioni come quelle attuate dalla coppia di Niki ed Eddy con il piccolo Tobia a subire questa situazione in cui è evidente sia l'elusione della legislazione italiana sia lo stravolgimento delle priorità che almeno per ora sono ancora presenti nella nostra legislazione a tutela dell'infanzia.
Il diritto di un figlio ad una madre e ad un padre, il diritto di un figlio di poter passare tempo, soprattutto nelle prime fasi della vita, accudito e coccolato da colei che lo ha tenuto in grembo per 9 mesi vengono, oserei dire, "calpestati" dall'egoismo di due uomini adulti e presumibilmente intelligenti che di fatto sfruttano 2 donne, l'una fornitrice dell'ovulo e l'altra dell'utero, ma che strappano non solo alla madre ma anche alla donna che ha tenuto il nascituro in grembo per 9 mesi  e lo portano in Italia ovvero dall'altra parte del mondo.
Io non sono né psicologo né psichiatra ma i miei ricordi universitari di psicologia evolutiva parlano di "archetipo maschile" e "archetipo femminile" come fondamentali punti di riferimento per la crescita psicologica del bambino; sono il primo ad affermare che non sempre le famiglie tradizionali sono come da "mulino bianco" e che gli archetipi si possono, a necessità, individuare anche fuori dal nucleo familiare ma mi chiedo chi siamo noi per dire che un bambino non debba avere diritto a ritrovare nel focolare domestico queste figure di riferimento visto e considerato che per me, ma anche per molti altri, la centralità della tutela dell'infazia e di una corretto sviluppo nell'età evolutiva erano, sono e rimangono capisaldi fondanti della nostra società non tanto per "sfizio" o partito preso ma per un'evidenza pratica e, consentitemi, naturale da cui l'essere umano non può prescindere solo perché la società si evolve. 
C'è poco altro da dire se non fare un enorme "in bocca al lupo" a Tobia sperando che certe situazioni vengano sfavorite il più possibile al fine di non sfruttare donne poco abbienti o di paesi poveri per il proprio egoismo personale.
Credo che la natura umana vada rispettata e credo fermamente che una coppia si può e si deve amare a prescindere dalla presenza di figli, penso che avere figli non sia un diritto acquisito ma penso che, al contrario, ogni bambino abbia determinati diritti e quelli, almeno in questo caso, mi pare proprio che non siano stati rispettati ma anzi che siano stati quasi calpestati con un tempismo degno della miglior sceneggiatura.
L'amore è una cosa che va oltre i confini dell'eterosessualità, l'amore ha mille sfaccettature e risvolti e lo rispetto dal profondo del mio animo ma quando di mezzo ci sono i bambini la tutela di essi deve venire prima di qualsiasi desiderio degli adulti altrimenti cadono inesorabilmente i presupposti naturali non solo dell'essere umano ma di tutti i mammiferi.




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